Ri.Vista il blog di Ri.Circola
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È arrivato il Plastic Free July, il movimento globale per la sensibilizzazione al consumo consapevole di prodotti in plastica. L'iniziativa sta avendo un elevato successo mediatico e sta così raggiungendo non solo quella nicchia di persone da sempre interessate alla sostenibilità, ma anche tutti coloro impegnati nelle quotidiane letture di lifestyle e attualità. Il tema della sostenibilità ambientale, al giorno d'oggi, è infatti sempre più divulgato ed accessibile a tutti.
La plastica è uno dei materiali più discussi quando si parla di circolarità in quanto implica processi di produzione e smaltimento tra i più inquinanti, oltre ad essere spesso non riciclabile. Sul piano europeo ci sono stati diversi tentativi per arginare il problema, tra gli ultimi la Direttiva SUP per l’eliminazione della plastica monouso dal commercio, che hanno causato però dissensi da parte degli stati membri e implicato un ritardo della messa in pratica di tali norme. Per sapere di più sulla direttiva ti rimando a questa newsletter. ↗
La plastica rappresenta una minaccia per la salvaguardia del nostro pianeta, dei nostri mari e degli ecosistemi che vivono in essi, “la produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali” - dati WWF ↗. Tra diverse ere geologiche si ipotizza che la plastica verrà trovata stratificata nel sottosuolo come oggi troviamo resti romani o fossili, questa è la minaccia dell’antropocene. La plastica è il terzo materiale più diffuso al mondo, dopo cemento e acciaio che, al contrario della prima, vengono usati per costruzioni pensate per durare centinaia di anni. Sempre i dati del WWF mostrano dove i sacchetti e le bottigliette di plastica vanno a finire: “Si stima che un chilometro quadrato nei mari italiani ne contenga in superficie fino a 10 chilogrammi, in particolare nel Tirreno settentrionale, tra Corsica e Sardegna. Attorno alla Sardegna, la Sicilia e le coste pugliesi si stimano almeno 2 kg”.
Ma c’è speranza, ognuno di noi può fare qualcosa per contenere il consumo di plastica, e il sito di Plastic Free July invita i lettori, attraverso numerosi consigli pratici, ad agire in modo più responsabile, chiedendo di limitare il consumo della plastica durante tutto il mese di luglio. Nasce come una sfida che dura un solo mese, ma l’obiettivo è far entrare queste abitudini di consumo saldamente nella testa dei consumatori. Proviamoci!
Il primo consiglio, forse un po’ scontato è fare meno acquisti;
Al posto delle comunissime bottigliette di acqua prese alla macchinetta o al bar prediligi una borraccia in alluminio che dura tutta la vita;
Quando vai a fare la spesa non comprare la frutta e la verdura già pre confezionate, usa i sacchetti biodegradabili;
Porta sempre con te una borsa di tela per contenere i vari acquisti della giornata o la spesa, in questo modo eviterai di chiedere un sacchetto di plastica alle casse;
Ultimo consiglio, siate d’ispirazione per gli altri, condividete la vostra esperienza, andate in spiaggia e recuperate sacchetti, bottigliette e mascherine che trovate per terra. Coinvolgete mamma, papà, amic* e partner, siate voi i primi promotori di un cambiamento. Insomma, get involved!
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È arrivato il Plastic Free July, il movimento globale per la sensibilizzazione al consumo consapevole di prodotti in plastica. L'iniziativa sta avendo un elevato successo mediatico e sta così raggiungendo non solo quella nicchia di persone da sempre interessate alla sostenibilità, ma anche tutti coloro impegnati nelle quotidiane letture di lifestyle e attualità. Il tema della sostenibilità ambientale, al giorno d'oggi, è infatti sempre più divulgato ed accessibile a tutti.
La plastica è uno dei materiali più discussi quando si parla di circolarità in quanto implica processi di produzione e smaltimento tra i più inquinanti, oltre ad essere spesso non riciclabile. Sul piano europeo ci sono stati diversi tentativi per arginare il problema, tra gli ultimi la Direttiva SUP per l’eliminazione della plastica monouso dal commercio, che hanno causato però dissensi da parte degli stati membri e implicato un ritardo della messa in pratica di tali norme. Per sapere di più sulla direttiva ti rimando a questa newsletter. ↗
La plastica rappresenta una minaccia per la salvaguardia del nostro pianeta, dei nostri mari e degli ecosistemi che vivono in essi, “la produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali” - dati WWF ↗. Tra diverse ere geologiche si ipotizza che la plastica verrà trovata stratificata nel sottosuolo come oggi troviamo resti romani o fossili, questa è la minaccia dell’antropocene. La plastica è il terzo materiale più diffuso al mondo, dopo cemento e acciaio che, al contrario della prima, vengono usati per costruzioni pensate per durare centinaia di anni. Sempre i dati del WWF mostrano dove i sacchetti e le bottigliette di plastica vanno a finire: “Si stima che un chilometro quadrato nei mari italiani ne contenga in superficie fino a 10 chilogrammi, in particolare nel Tirreno settentrionale, tra Corsica e Sardegna. Attorno alla Sardegna, la Sicilia e le coste pugliesi si stimano almeno 2 kg”.
Ma c’è speranza, ognuno di noi può fare qualcosa per contenere il consumo di plastica, e il sito di Plastic Free July invita i lettori, attraverso numerosi consigli pratici, ad agire in modo più responsabile, chiedendo di limitare il consumo della plastica durante tutto il mese di luglio. Nasce come una sfida che dura un solo mese, ma l’obiettivo è far entrare queste abitudini di consumo saldamente nella testa dei consumatori. Proviamoci!
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