Watermark (2013)

Cinericircola
22.03.2022

La documentarista Jennifer Baichwal ha collaborato per la prima volta con il fotografo Edward Burtynsky per lo stupefacente Manufactured Landscapes del 2006, che illustrava l’impatto visivo dell’industrializzazione sulla superficie della Terra, e successivamente per Antropocene (2018), una visione provocatoria dell’impatto che l’attività umana ha avuto sul pianeta. Con Watermark (2013), il loro sguardo si è rivolto ai mille modi in cui l’acqua modella il nostro paesaggio e le nostre vite, e a quelli con cui è modellata a sua volta dall’uomo. Osserviamo fontane, pozzi e dighe idroelettriche da una panoramica in elicottero, che ci mostrano un quadro incredibilmente affascinante del rapporto che l’uomo ha con l’acqua, raccontandolo però con occhio critico: ogni spezzone offre osservazioni puntuali su ciò che stiamo facendo della nostra risorsa più preziosa per mostraci come l’ingegno umano abbia saputo sfruttare la presenza dell’acqua ma anche come avidità e insipienza abbiano condotto al depauperamento di questo bene essenziale. Con potente gioco di contrapposizioni d’immagini in cui si alternano, tra le altre, gli aridi mosaici del suolo messicano e il verde artificiale della California, il documentario mette in evidenza un punto allarmante: se l’acqua è, come suggerisce molta letteratura distopica, la linea di faglia lungo la quale la società potrebbe spaccarsi, le crepe sono già in evidenza.

Oggi, 22 marzo, ricorre il trentesimo anniversario dell’istituzione del World Water Day ONU, nato con lo scopo di ispirare l’azione per ottenere acqua e servizi igienici per tutti entro il 2030, sensibilizzando istituzioni e opinione pubblica per ridurne lo spreco.
Attualmente, sono 2 miliardi le persone che vivono senza accesso all’acqua potabile, e, con l’aggravarsi del climate change, l’accesso alle acque sotterranee diventerà sempre più critico. Il tema del World Water Day 2022 è proprio il legame tra acqua e cambiamenti climatici.

I bacini acquiferi sotterranei, come ricorda l’ONU, costituiscono la maggior parte dell’acqua dolce presente sul pianeta, e sostengono infatti le forniture di acqua potabile, i sistemi sanitari, l’agricoltura, l’industria e gli ecosistemi. Risorse idriche preziose anche per il ruolo cruciale che giocano nell’adattamento al cambiamento climatico.  L’eccessivo sfruttamento è solo una delle sfide per i bacini acquiferi sotterranei. Un tema cruciale è quello della contaminazione delle falde, su cui l’ONU punta i riflettori per la Giornata Mondiale dell’Acqua di quest’anno: l’inquinamento delle acque sotterranee è un processo praticamente irreversibile in quanto, una volta inquinati, i bacini acquiferi tendono a rimanere tali, con danni per esseri umani ed ecosistemi che, ricordiamolo, dall’acqua dipendono. E i processi di decontaminazione e depurazione, quando sono tecnicamente possibili, hanno di solito costi altissimi.

Il climate change non ha un impatto inferiore: le variazioni di volume delle precipitazioni e della modalità di scorrimento dell’acqua piovana in superficie influenzano direttamente la capacità degli acquiferi di ricaricarsi, inoltre l’innalzamento del livello dei mari ha portato in molte aree l’intrusione di acque marine negli acquiferi costieri.

L’acqua è una risorsa che riguarda tutti in quanto necessità primaria alla sopravvivenza, eppure la sua importanza sembra ancora non raggiungere la soglia dell’attenzione della maggior parte delle persone. Lo stress idrico, cioè una situazione in cui non c’è abbastanza acqua di qualità sufficiente per soddisfare le esigenze delle persone e dell’ambiente, non è una prospettiva così lontana, anzi, è già realtà anche in molte parti dell’Europa. Implementare la resilienza ambientale e un utilizzo più responsabile e quindi efficiente dell’acqua, con la conseguente riduzione al minimo degli sprechi, sono solo alcuni degli approcci che possono frenare il problema. Ancora una volta serve riportare l’uomo alla sua responsabilità nei confronti dell’equilibrio ecologico, a partire da una presa di coscienza individuale sull’importanza fondativa dell’acqua, il bene più prezioso, come recita la tag line del documentario.

“Senza acqua non siamo nulla, pensò il viaggiatore. Persino un imperatore, negatagli l’acqua, si trasformerebbe rapidamente in polvere. L’acqua è il vero monarca e noi siamo tutti i suoi schiavi.”

SALMAN RUSHDIE

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